martedì 6 maggio 2014

Calcio - Contro i violenti, celle negli stadi e svolgimento dei processi in 24 ore


Per far tornare le famiglie sugli spalti si guardi all'estero - Sabato a Roma si è toccato il fondo, ormai gli stadi sono diventati una zona franca dove dei criminali, travestiti da tifosi, possono fare come vogliono,
anche decidere se far svolgere una finale di coppa Italia, bisogna guardare all'estero per far tornare le famiglie allo stadio - lo dice in un comunicato stampa la segreteria regionale dell'UGL Polizia del Lazio - tessera del tifoso, daspo, non sono servite a nulla, non per colpa della polizia, ma dell'inefficienza della giustizia: i violenti sono migliaia, ma quelli in galera si contano sulle dita di una mano. 
In Inghilterra, i violenti vengono identificati con le telecamere, arrestati e processati entro 24 ore dai giudici di servizio negli stadi, con pene severe. Lo si deve a una legge del 1991, il Footbal Offence Act che consente alla polizia di arrestare e far processare per direttissima i tifosi anche solo per intemperanze verbali. Da allora, le famiglie sono tornate allo stadio sentendosi al sicuro.
Nel 1989 venne introdotta una squadra speciale anti-hooligan (la National Footbal Intelligence Unit) che dipende direttamente da Scotland Yard e ha schedato e catturato, nel corso degli anni, oltre 20 mila tifosi. Le durissime leggi sancite dal governo britannico hanno portato al divieto di accesso agli stadi che può arrivare fino a 10 anni e che può essere applicato anche a chi ha commesso reati in occasioni diverse da eventi sportivi.
Tra i reati che fanno scattare il divieto di accesso allo stadio vi sono: i cori e gli atteggiamenti razzisti, l'ubriachezza o il possesso di alcolici, il possesso di razzi o fuochi d'artificio. Il reato di cori razzisti può essere contestato anche se a cantare è una persona sola; la polizia può operare il fermo preventivo di chiunque sia sospettato di aver commesso atti violenti in passato.
Basta copiare, e far lavorare un po' di più i giudici, invece di farli accomodare in tribuna d'onore, a gratis.

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